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Polonia-Ucraina, dal fallimento russo al super Stato europeo?

Finora la Polonia negli aiuti militari all'Ucraina ha seguito gli stessi principi dei paesi europei. La situazione sta cambiando. Con la consegna di aerei da combattimento di progettazione sovietica, Varsavia assume una posizione di prima linea.

di Barlaam

“In futuro tra noi non esisteranno più confini”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky, ha accolto mercoledì 5 aprile a Kijv, il presidente polacco Andrzej Duda. Presto “i nostri popoli non avranno più barriere politiche, economiche e – cosa molto importante – storiche”. Uno scenario che al momento ha bisogno di una condizione fondamentale. La vittoria contro l’invasione scatenata il 14 febbraio 2022 da Mosca. E per raggiungere l’obiettivo ha sottolineato Zelensky, i due paesi devono marciare “ancora un po’ fianco a fianco”.

Naturalmente dipende dai punti di vista, ma per Varsavia e Kijv non ci sono dubbi: se la guerra russa giunta ormai a quasi 13 mesi di vita, riuscirà fare qualcosa di buono questo riguarderà i rapporti tra Polonia e Ucraina. Indubitabile è però che il tentativo russo di annettersi l’ex Stato fratello ha unito come mai prima polacchi e ucraini. I due popoli maggiori per demografia e importanza politica presenti tra Germania e Russia, erano da tempo coscienti di condividere lo stesso destino. Una certezza che il corso della guerra ha reso sempre più forte. Infatti prima di Zelensky era stato, nel maggio 2022, proprio Duda a sottolineare questo aspetto del conflitto. Il presidente polacco era stato, lo scorso febbraio, anche il primo capo di Stato straniero dal momento dell’invasione russa a prendere la parola davanti al Parlamento ucraino. Di fronte alla Verchovna Rada, Duda aveva sottolineato proprio l’intreccio delle vicende politiche e militari tra i due paesi. Per Duda il paradosso di quanto fatto da Putin, sta nel fatto che a volte dal male nasce il bene. Una singolarità diventata realtà a seguito della solidarietà e l’amicizia provata dai profughi ucraini nel momento dell’accoglienza in Polonia. Compito di entrambi i popoli ora, aveva sottolineato in quel momento Duda, è di fare in modo che la svolta “storica” avvenuta tra i due paesi non si esaurisca con la fine della guerra. Al contrario “i rapporti di buon vicinato” dovranno “durare per sempre”.

Non sarà così semplice. Da sempre la Russia sfrutta i vecchi antagonismi tra polacchi e ucraini. La propaganda di Mosca afferma regolarmente che la Polonia vuole sfruttare la guerra per sottrarre a Kiev tutta l’Ucraina occidentale. Argomento questo che se fino a poco tempo fa era grossolana propaganda, da qualche tempo viene avanzato anche da importanti politici russi. Ieri è stata la volta di Sergey Naryshkin. In visita a Minsk il capo dell’SVR, i servizi segreti russi per l’estero, ha ripetuto quanto da lui detto in diverse occasioni. Washington e Varsavia stanno lavorando insieme per permettere alle truppe di Varsavia di occupare le “aree storicamente polacche” ma ora sotto la sovranità di Kiev. A fine luglio era stato l’ex presidente e primo ministro russo, Dmitry Medvedev a pubblicare, una originale mappa sul suo canale Telegram. Sulla carta erano disegnati i territori della nuova Europa orientale. Ora, secondo Medvedev, una volta scomparso di fatto lo Stato ucraino i suoi territori passeranno sotto la sovranità di Polonia, Romania, Ungheria, senza escludere naturalmente, la parte spettante alla Russia. L’ex capo di Stato russo metteva però le mani avanti, affermando che le sue affermazioni non facevano altro che riportare le prognosi degli analisti occidentali. Se per Varsavia e Bucarest, le parole di Medvedev non erano altro che fantasie, il silenzio/assenso di Budapest era il solito gioco di sponda tipico in questi casi del governo Orban. Per Mosca è diverso. A seguito dell’accumularsi delle sconfitte militari, il Cremlino ormai vede nella zizzania da seminare tra popoli e nazioni dell’UE, l’unica arma rimasta nelle proprie mani. Infatti, sempre secondo Medvedev, i carri armati che la Polonia ha inviato all’Ucraina, sarebbero “rottami” proprio come il “paese che si sgretola nei suoi pezzi “. Così gli incontri tra Duda e Zelenky, servono solo a pianificare al meglio i “collegamenti tra le regioni dell’Ucraina occidentale che dovranno essere smembrate per passare ai nuovi proprietari”.

Naturalmente Mosca sa che il tema della memoria storica tra Kiev e Varsavia è sempre stato scottante e, potenzialmente, potrebbe diventare esplosivo. Quando il movimento nazionale ucraino si formò nel XIX secolo, il suo avversario era, in primo luogo, l’impero zarista, ma anche la nobiltà cattolica polacca. Era questa infatti a gestire, economicamente e culturalmente, gran parte dell’Ucraina. Al contrario della maggior parte della popolazione composta da contadini ucraina ortodossi. Dopo la prima guerra mondiale, gran parte dell’Ucraina e dei propri abitanti erano parte dell’URSS. Esisteva però un nucleo, tra i cinque e i sei milioni di ucraini che in precedenza, nel periodo tra le due guerre, vivevano nella Polonia orientale. Una minoranza colpita in modo particolare dalla politica centralista e intollerante dello Stato polacco. Approccio combattuto dai nazionalisti ucraini con metodi terroristi. Ma il picco massimo della contrapposizione si è raggiunto durante la seconda guerra mondiale con l’occupazione della Germania nazionalsocialista. Nel 1943/44, i vari massacri della popolazione civile polacca realizzati dai nazionalisti ucraini nell’Ucraina nordoccidentale, sono stati la causa della morte di circa 80mila persone. Non di meno erano i partigiani polacchi che ripagavano sterminando migliaia dii ucraini. Dopo il crollo del Muro, Varsavia, fedele al dogma della propria ragion di Stato secondo cui “la Polonia è indipendente solo se l’Ucraina è indipendente”, lo Stato polacco ha fatto molto per arrivare a separare l’Ucraina dall’Unione Sovietica. E una volta raggiunto lo scopo, nel 1991 la Polonia è stato il primo paese a riconoscere diplomaticamente lo Stato vicino. E se durante l’esistenza dell’URSS Mosca cercava di sedare, con la repressione ma anche con l’idea salvifica del comunismo redentore di ogni male, le tendenze nazionalistiche contrapposte tra Kiev e Varsavia, ora è la politica imperialista e aggressiva di Mosca a trovarsi alla base del riavvicinamento tra i due paesi. “L’ironia della storia capovolge ogni cosa”, avrebbe detto Karl Marx.

 

Riferimenti

Lukashenko na vstreche s Naryshkinym: ugrozi ochen’ ser’eznye, poroj neverojatnye, belta.by 5. IV. 2022. https://www.belta.by/president/view/lukashenko-na-vstreche-s-naryshkinym-ugrozy-ochen-serjeznye-poroj-neverojatnye-559186-2023

Medvedev opublikoval kartu Ukrainy, sostojashchej iz odnoj oblasti, RBK 27. VI. 2022  https://www.rbc.ru/rbcfreenews/62e15e879a7947603e1e706d

Ächtungserfolg. Deutsch-polnische Konfliktgemeinschaft, Osteuropa 9-10, 2022.

Sylvie Kauffmann,  Now could be Poland’s moment — but it needs to play by the rules, FT 16. XII. 2022

 

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